Ferrara
Ferrara
Dopo che suo padre Bernardo fu nominato vicedomino di Ferrara, Pietro Bembo lo raggiunse nel 1497 e vi rimase fino al 1499, per poi tornare a Venezia. Nell’ottobre del 1502, Bembo si traferì a Ostellato (nella campagna ferrarese), ospitato dall’amico Ercole Strozzi, e visse per più di un anno alternando soggiorni nella villa di Strozzi e a Ferrara. Dopo la morte del fratello Carlo nel dicembre del 1503, Bembo lasciò definitivamente Ferrara e si ristabilì a Venezia.
Musica a Ferrara (1497-1499; 1502-1503)
La vita musicale di Ferrara ruotava attorno alla corte e ai suoi membri più influenti: il duca Ercole I d’Este, suo figlio Alfonso e – dal 1502 – la moglie di quest’ultimo, Lucrezia Borgia. Ercole I, che regnò sulla città dal 1471 al 1505, apprezzava particolarmente la musica e si circondò di musicisti molto noti, inviando i propri emissari in Europa per reclutare i migliori cantori per la propria cappella, che era una delle più importanti dell’epoca. La cappella cantava la messa e i vespri ogni giorno e prendeva parte a processioni e cerimonie che si svolgevano nelle chiese della città. In quegli anni due eminenti compositori furono maestri di cappella per il duca: Johannes Martini (1472–1497) e Josquin (April 1503–April 1504). Durante il suo soggiorno ferrarese, Josquin compose due delle sue composizioni più celebri: il Miserere e il mottetto Virgo salutiferi. Secondo Elisabeth Randell Upton, è possibile che in questo mottetto Josquin compose deliberatamente una parte di discantus particolarmente semplice in modo che Lucrezia potesse cantarla. La data di composizione della celeberrima Missa Hercules dux Ferrariae di Josquin, scritta in onore di Ercole I, è invece oggetto di dibattito.
Durante il regno di Ercole I, furono allestiti alcuni spettacoli sacri durante i quali si esibivano anche i suoi cantori. Gli spettacoli della corte ferrarese comprendevano anche rappresentazioni di commedie latine in traduzione vernacolare, inizialmente messe in scena nella corte del palazzo ducale e più tardi nella Sala grande. Queste commedie erano inframezzate da danze e intermedi vocali o strumentali, di cui però non restano tracce musicali.
Alla morte (nel settembre 1497) del celebre cantore e liutista Pietrobono dal Chitarino – che fu a servizio di Borso d’Este e poi di Ercole I –, la tradizione improvvisativa era già ben stabilita alla corte. Ferrara fu inoltre, insieme a Mantova (all’epoca governata da Francesco Gonzaga e Isabella d’Este, figlia di Ercole) uno dei centri di fioritura della frottola.
Bembo e la musica
Le informazioni che riguardano Bembo e la musica durante il primo soggiorno ferrarese ((1497–1499) sono scarse. In una lettera inviata all’amico Angelo Gabriele datata 1 March 1499 Bembo raccontò di aver assistito alle rappresentazioni di tre commedie, che erano state messe in scena in febbraio nella Sala grande del palazzo ducale. Nonostante Bembo non ne faccia menzione, è certo che queste commedie furono rappresentate con intermedi musicali. Informazioni abbastanza dettagliate in proposito si ricavano infatti dalle lettere inviate a Isabella d’Este dal suo informatore Giano Pencaro, che poté assistere alle rappresentazioni e ne descrisse i canti e le danze.
Durante il suo secondo soggiorno ferrarese (1502–1503), Bembo fu strettamente legato a Lucrezia Borgia, come attestato dal loro vivace scambio di lettere. Secondo David Fallows, il ritratto di musicista di Filippo Mazzola potrebbe essere proprio legato alla cerchia di Pietro Bembo e Lucrezia Borgia. In questo ritratto, lo sconosciuto musicista tiene in mano un foglio sul quale la musica di una versione semplificata della chanson di Josquin Guillame se va chaufer è combinata con un verso degli Bembo’s Asolani di Bembo.
È verosimile che Bembo e Josquin ebbero occasione di incontrarsi di persona, poiché per circa nove mesi furono entrambi a Ferrara; Bembo probabilmente fece da tramite tra il compositore e l’amico Ercole Strozzi, autore del testo del mottetto Virgo salutiferi.
Certamente Bembo ebbe occasione di ascoltare i musicisti che si esibivano alla corte di Ferrara. In una lettera scritta il 15 June 1503 , egli ricorda una performance di Jacopo da San Secondo alla quale aveva assistito insieme a Lucrezia Borgia. Questo evento è particolarmente interessante perché Bembo, attraverso l’intermediazione del fratello Carlo, aveva fatto acquistare le corde usate da Jacopo. Tuttavia, dopo aver ascoltato l’esecuzione, Bembo si mostra particolarmente deluso dalla loro qualità.
Non si sa se le lodi che i contemporanei di Lucrezia Borgia attribuirono al suo canto (si pensi, ad esempio, al De diva Borgia canente di Ercole Strozzi, pubblicato postumo nel 1513) corrispondano alla realtà e se mai Bembo ebbe modo di assistere alle sue esecuzioni, che non sono mai menzionate nel suo epistolario. Bembo stesso, tuttavia, nel suo poema latino Ad Lucretiam Borgiam fornisce un ritratto idealizzato della duchessa, esaltando le sue molteplici abilità, che includono danza e canto.
La vita di corte di Ferrara è ben rispecchiata negli Asolani, che Bembo iniziò a comporre già nel dicembre del 1497. Gli Asolani erano sostanzialmente terminati prima che Bembo e Lucrezia Borgia si incontrassero, ma furono in seguito rielaborati e dedicati alla duchessa. In particolare la descrizione delle esecuzioni musicali di giovani fanciulle che cantano accompagnandosi al liuto e alla viola riflette la tradizione improvvisativa che era particolarmente radicata a Ferrara.
Josquin Desprez, Virgo salutiferi (Motetti libro 4, Venezia 1505)
Stile Antico
Josquin Desprez, Guillame se va chaufer (Sankt Gallen, MS 462, 1510–c. 1530)
Capilla Flamenca
Marchetto Cara, Io non compro più speranza (Frottole libro primo, Venezia 1504)
Roberta Invernizzi, Accademia strumentale italiana, Alberto Rasi
Credits
city map
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Alzato della città di Ferrara, 1499-1505 (Modena, Biblioteca estense universitaria, alfa.f.3.17, c. 285r)
credits: Modena, Biblioteca estense universitaria (http://bibliotecaestense.beniculturali.it/info/img/geo/i-mo-beu-alfa.f.3.17c258r.html)
CC BY-NC-ND 3.0
fig. 1
Filippo Mazzola, Ritratto di musicista, primo decennio XVI sec. (Parma, Complesso monumentale della Pilotta)
credits: Parma, Complesso monumentale della Pilotta (https://complessopilotta.it/opera/ritratto-di-musicista/)
CC BY-NC-SA 4.0
fig. 2
Francesco del Cossa, Allegoria di aprile: trionfo di Venere, 1470 (Ferrara, Palazzo Schifanoia)
Credits: Francesco del Cossa, Public domain, via Wikimedia Commons https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Aprile,_francesco_del_cossa,_04.jpg
fig. 3
Josquin, Virgo salutiferi (Motetti de la corona libro tertio, Fossombrone, 1519)
Credits: München, Bayerische Staatsbibliothek, 4 Mus.pr. 247#Beibd.2 (https://www.digitale-sammlungen.de/en/view/bsb00077434?page=42,43)
CC BY-NC-SA 4.0