Rome

Roma

​Pietro Bembo si trasferì a Roma all’inizio del 1512. L’anno seguente divenne segretario del papa neoeletto, Leone X, insieme al suo amico Jacopo Sadoleto, e restò al suo servizio fino alla morte di Leone X nel 1521. Tuttavia, per motivi familiari e di salute, Bembo si allontanò da Roma nel maggio del 1519 per circa un anno e di nuovo nell’aprile del 1521 e non fu presente alla morte di Leone X nel dicembre di quell’anno. Nei primi mesi del 1522 Bembo si stabilì a Padova, dove rimase fino al 1539; dopo essere stato eletto cardinale, fece ritorno a Roma in ottobre. Morì a Roma il 18 gennaio 1547 e fu sepolto nella basilica di Santa Maria sopra Minerva.

Musica a Roma (1512-1521; 1539-1547)

Giovanni de’ Medici, che divenne papa Leone X nel marzo 1513, apprezzava particolarmente la musica e fu lui stesso un musicista (suonava liuto e clavicembalo) e compositore. Probabilmente fu allievo di Heinrich Isaac, che lo celebrò nel suo mottetto Optime pastor.

Oltre alla cappella papale, Leone X aveva a propria disposizione una cappella privata (i cosiddetti “cantores et musici secreti”) che suonava durante i suoi pasti e a suo piacimento. Testimonianze coeve fanno riferimento anche a feste private organizzate da Leone X che prevedevano interventi musicali. Tra i musicisti a suo servizio vi fu anche – tra l’aprile 1520 e il febbraio 1521 – il celebre compositore e organista Marcantonio Cavazzoni, di cui il papa ammirava l’abilità nel suonare.

A Roma la musica era eseguita durante le feste, come Carnevale e la festa dei Santi Cosma e Damiano, ed era anche parte integrante delle rappresentazioni teatrali. Proprio durante il Carnevale del 1519, Leone X poté assistere alla messa in scena dei Suppositi di Ludovico Ariosto, che comprendevano intermedi tra gli atti. Nonostante la musica sia andata irrimediabilmente perduta, documenti coevi forniscono informazioni riguardo agli strumenti utilizzati in quell’occasione (piffari, cromorni, cornetti, viole, liuti, un organetto, flauto e voci).

Spesso si improvvisavano poesie con accompagnamenti musicali. Uno dei più noti improvvisatori di testi latini attivi a Roma, Raffaele Brandolini, scrisse proprio su richiesta del futuro papa Leone X un trattato sulla pratica dell’improvvisazione, De musica et poetica (che gli fu presentato nel 1513), nel quale difendeva le esecuzioni estemporanee dai loro detrattori. Canti a voce sola accompagnata dal liuto, dalla lira o dalla viola da braccio si potevano ascoltare anche nelle accademie. Una delle più importanti era quella di Johannes Goritz, che tra i propri membri annoverava umanisti (come Baldassarre Castiglione) e musicisti al servizio di Leone X (Andrea Marone da Brescia, Gentile Santesio, Giovanni Battista Casali e Francesco Sperulo).

Durante il papato di Paolo III (1534–1549), la cappella papale comprendeva alcuni dei più celebri compositori del tempo, come Jacques Arcadelt, Costanzo Festa e Cristobal de Morales.

Bembo e la musica

Durante gli anni in cui fu segretario di Leone X, certamente Bembo prese parte alle feste e poté assistere agli spettacoli teatrali organizzati per il pontefice. Grazie alla sua posizione, egli aveva anche contatti con compositori e altre persone legate all’ambiente musicale. Tra l’altro, nel 1513 firmò il privilegio di stampa che lo stampatore musicale Ottaviano Petrucci aveva richiesto al papa. Alcuni musicisti (il liutista Giovanni Maria Alemanni, il suonatore di strumenti a tastiera Vincenzo da Modena, il compositore Francisco de Peñalosa, e i cantanti “Michelem Lucensem”, “Bernardum Agriensem” e un non nominato “puerum […] Gallum Musicae artis peritum”) sono menzionati nei Brevi, concise lettere in latino che Bembo scrisse per conto del papa e più tardi rielaborò e pubblicò. Bembo, inoltre, incontrò nuovamente l’organista e compositore Marco Antonio Cavazzoni, che aveva conosciuto durante il suo soggiorno in Urbino, e fu membro dell’Accademia di Goritz.

Durante il secondo soggiorno romano, è probabile che Bembo sia venuto in contatto con i compositori e i cantanti attivi nella cappella papale come Jacques Arcadelt, anche se non esistono documenti che lo attestano. Nonostante avesse lasciato i suoi figli a Padova, Bembo continuò a preoccuparsi della loro educazione. Due lettere ( 17 October 1540 e 10 December 1541) indirizzate rispettivamente a Cola Bruno e alla figlia Elena, mostrano che egli, seguendo un pregiudizio ampiamento diffuso all’epoca, impedì alla figlia di imparare a suonare il clavicordo, affermando che fare musica era inappropriato per una donna della sua classe sociale.

Proprio al secondo soggiorno romano risale anche l’unico riferimento a Bembo che canta: scrivendo a Trifone Gabriele il 3 January 1544 Bembo, lamentandosi della lontananza dell’amico, racconta che, se invece fosse stato lì, lo avrebbe udito non solo dire la Messa, ma anche cantarla.

Marco Antonio Cavazzoni, Salve virgo (Recerchari motetti canzoni libro primo, Venezia 1523)

Liuwe Tamminga

Mouton, Queramus cum pastoribus (Città del Vaticano, MS Capp. Sist. 46, c. 1508–1527)

Sistine Chapel Choir, Massimo Palombella

Philippe Verdelot, Se mai provasti donna (Libro primo de la fortuna, Roma c. 1526)

Profeti della Quinta

Philippe Verdelot, Se l’ardor foss’equale (Madrigali de diversi musici. Libro primo de la serena, Roma 1530)

Profeti della Quinta

Credits

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Hartmann Schedel, Registrum huius operis libri cronicarum cum figuris et ymagibus ab inicio mundi, Nüremberg, 1493, c. 57v

Credits: München, Bayerische Staatsbibliothek, Rar. 287 (https://www.digitale-sammlungen.de/en/view/bsb00034024?page=184,185)

CC BY-NC-SA 4.0

 fig. 1

Raffaello Sanzio, Parnaso, 1510-1511, Città del Vaticano, Palazzi Vaticani, Stanza della Segnatura

Credits: Raphael, Public domain, via Wikimedia Commons

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Raphael2.jpg

 fig. 2

Andrea Antico, Liber quindecim missarum (Roma, 1516), frontespizio: Antico presenta il volume a Leone X

Credits: University of London, Senate House Library (https://imslp.org/wiki/Liber_quindecim_missarum_(Antico,_Andrea)#IMSLP307727)

 CC BY-SA 4.0 

Fig. 3

Filippino Lippi, Assunzione della Vergine, 1489-1491, Roma, Santa Maria della Minerva, cappella Carafa

Credits: Peter1936F, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Santa_Maria_sopra_Minerva;_Cappella_Carafa;_Himmelfahrt.JPG